Artista dal temperamento intenso, nasce a Padova e sperimenta da subito la sovrapposizione di linguaggi paralleli tra musica e arti visive.

Batterista professionista, incide alla Clan Ricordi, collabora e suona in tournèe con molti gruppi del panorama italiano anni ‘80.

Spazia dal disegno grafico e fumettistico, alla pratica del piombo su vetro e specchio.

Si trasferisce a Napoli, inizia il suo percorso nell’arte astratta sperimentando varie tecniche oli su tela e tavola, smalti, chine, acrilici, cere, abbinando stratificazioni, fusioni, salificazioni su plastiche, stoffe, ferro, foto.

Approda successivamente ad un figurativo metaforico, attraverso volti, espressioni e sensazioni provocatorie, sviluppando modi espressivi del tutto personali.

Prende parte a numerose mostre e installazioni esponendo in gallerie e musei e nelle principali fiere di arte contemporanea.

Prosegue la sua ricerca artistica a Bologna, esplorando, all’interno di nuove realtà logistiche, empiriche interpretazioni pittoriche.

Mario Varotto racconta, con un linguaggio simbolico, l’appuntamento con la realtà futura, testimoniando l’invisibile trasformazione delle specie umane. Una pittura figurativa che ci conduce nel mondo concettuale e si rivela indagante esprimendo la complessità visionaria dell’Arte contemporanea.

Le sue opere sono presenti in varie collezioni private e acquisizioni museali.